Una delle tendenze attuali in fatto di viaggi è la vacanza in monastero. Il viaggio spirituale servirebbe infatti per dedicarsi a se stessi lontano da caos e routine.
Una delle ultime tendenze è la vacanza spirituale, forse motivata e desiderata per “fuggire dalla pazza folla”, per ritrovare solo se stessi, e tentare di ricostruire un contatto di tipo introspettivo, per godere della pace e della tranquillità e allontanarsi dal traffico frenetico del quotidiano.
Quale sia la motivazione è poco importante poiché sempre più persone decidono di scegliere un rifugio, seppur temporaneo di questo tipo, niente spiagge chiassose, discoteche dal ritmo poco circadiano, vie rumorose di shopping all’ultima moda.
Monasteri, conventi, abbazie, aprono le loro porte ai nuovi turisti della quiete, della pace, in cerca di sola e semplice meditazione.
Si tratta soprattutto di ex monasteri, in cui la vera vita monacale è in realtà un ricordo, costruiti su alture mozzafiato con panorami che spesso solo i religiosi riescono ad avere, arricchiti però da moderne piscine, vicino a centri termali, camere che delle austere e rigide celle non hanno quasi più nulla poiché dotate di ogni comfort.
I nomi evocano l’antico stampo religioso, ma la modernità si è impossessata almeno strutturalmente del “nido di meditazione” per moderni stressati.
Entrando in queste strutture è comunque impossibile non rimanerne affascinanti, colpiti, stupiti, assorti diciamo appunto religiosamente! Ma se molti offrono semplicemente oltre che una comoda camera e una ricca colazione, altri si “lanciano” in offerte molto trendy, come ad esempio biodanze, massaggi rilassanti, cromoterapia, naturopatia, corsi di meditazione e yoga.
La mente si ricarica seguita a ruota dal fisico, insomma un pacchetto all inclusive!
E se l’abbazia è invece ancora abitata da frati e monaci?
Beh in questo caso dimenticatevi quanto detto sopra, rimarreste troppo stupiti da un corso di biodanza tenuto da un frate! Invece nel secondo caso potrete trovare una vacanza davvero molto più tranquilla, nell’assoluto rispetto delle regole monacali: silenzio, condivisone e rispetto.
Tra i benedettini si segue la loro vita, le preghiere, i canti, il silenzio, gli orari scanditi dalla natura. Questa scelta viene fatta da chi è alla ricerca della spiritualità e del proprio io, magari un pochino annebbiato o accantonato dai troppi impegni, qui troverà il pieno appagamento.
Tutto il quotidiano, i ritmi serrati, l’agenda piena di appuntamenti, restano fuori dalle mura del monastero, entra solo lo spirito, svegliato al canto del gallo, alle prime luci del mattino e addormentato dalle prime luci della sera.
Ciò che di solito è organizzato fuori dal convento, sono delle letture, magari dopo una passeggiata, delle escursioni in località vicine, un’alimentazione sana e semplice fatta di cibi preparati direttamente dai monaci spesso coltivati proprio dal loro orto.
Dopo cena, niente tv satellitare, play station, ma solo una tisana o un infuso, un buon libro e la propria semplice e umile stanza.
Tra i monasteri forse più conosciuti, quello di Bose in provincia di Biella, dove il priore Enzo Bianchi, fondatore dal 1965, pratica appunto la vita sopra citata, aprendo le porte della sua comunità ai religiosi più credenti così come ai laici, poiché tutti sono allo stesso livello, tutti sono uomini, l’importante è però che rispettino delle semplici regole.
A tal proposito vi consiglio il suo bellissimo libro “Il pane di ieri”, davvero semplice, schietto, sincero, un modo per conoscere meglio il passato, i valori di un tempo e metterli in pratica senza perdere nulla, oggi, proprio come il pane, che mai andrebbe sprecato o peggio buttato, ma che anzi, se ben conservato, quello del giorno prima è ersi più buono.
Piccole e semplici regole di vita che vanno al di là del proprio credo religioso, o del proprio modo di essere cristiani, perché non perdere i buoni valori, non perdere se stessi è cosa buona per tutti.
Ecco qualche indirizzo, oltre al sopra citato di Bose a Biella:
- Monastero di Camaldoli in provincia di Arezzo
- Abbazia di Sant’Antonio in provincia di Siena
Una delle ultime tendenze è la vacanza spirituale, forse motivata e desiderata per “fuggire dalla pazza folla”, per ritrovare solo se stessi, e tentare di ricostruire un contatto di tipo introspettivo, per godere della pace e della tranquillità e allontanarsi dal traffico frenetico del quotidiano.
Quale sia la motivazione è poco importante poiché sempre più persone decidono di scegliere un rifugio, seppur temporaneo di questo tipo, niente spiagge chiassose, discoteche dal ritmo poco circadiano, vie rumorose di shopping all’ultima moda.
Monasteri, conventi, abbazie, aprono le loro porte ai nuovi turisti della quiete, della pace, in cerca di sola e semplice meditazione.
Si tratta soprattutto di ex monasteri, in cui la vera vita monacale è in realtà un ricordo, costruiti su alture mozzafiato con panorami che spesso solo i religiosi riescono ad avere, arricchiti però da moderne piscine, vicino a centri termali, camere che delle austere e rigide celle non hanno quasi più nulla poiché dotate di ogni comfort.
I nomi evocano l’antico stampo religioso, ma la modernità si è impossessata almeno strutturalmente del “nido di meditazione” per moderni stressati.
Entrando in queste strutture è comunque impossibile non rimanerne affascinanti, colpiti, stupiti, assorti diciamo appunto religiosamente! Ma se molti offrono semplicemente oltre che una comoda camera e una ricca colazione, altri si “lanciano” in offerte molto trendy, come ad esempio biodanze, massaggi rilassanti, cromoterapia, naturopatia, corsi di meditazione e yoga.
La mente si ricarica seguita a ruota dal fisico, insomma un pacchetto all inclusive!
E se l’abbazia è invece ancora abitata da frati e monaci?
Beh in questo caso dimenticatevi quanto detto sopra, rimarreste troppo stupiti da un corso di biodanza tenuto da un frate! Invece nel secondo caso potrete trovare una vacanza davvero molto più tranquilla, nell’assoluto rispetto delle regole monacali: silenzio, condivisone e rispetto.
Tra i benedettini si segue la loro vita, le preghiere, i canti, il silenzio, gli orari scanditi dalla natura. Questa scelta viene fatta da chi è alla ricerca della spiritualità e del proprio io, magari un pochino annebbiato o accantonato dai troppi impegni, qui troverà il pieno appagamento.
Tutto il quotidiano, i ritmi serrati, l’agenda piena di appuntamenti, restano fuori dalle mura del monastero, entra solo lo spirito, svegliato al canto del gallo, alle prime luci del mattino e addormentato dalle prime luci della sera.
Ciò che di solito è organizzato fuori dal convento, sono delle letture, magari dopo una passeggiata, delle escursioni in località vicine, un’alimentazione sana e semplice fatta di cibi preparati direttamente dai monaci spesso coltivati proprio dal loro orto.
Dopo cena, niente tv satellitare, play station, ma solo una tisana o un infuso, un buon libro e la propria semplice e umile stanza.
Tra i monasteri forse più conosciuti, quello di Bose in provincia di Biella, dove il priore Enzo Bianchi, fondatore dal 1965, pratica appunto la vita sopra citata, aprendo le porte della sua comunità ai religiosi più credenti così come ai laici, poiché tutti sono allo stesso livello, tutti sono uomini, l’importante è però che rispettino delle semplici regole.
A tal proposito vi consiglio il suo bellissimo libro “Il pane di ieri”, davvero semplice, schietto, sincero, un modo per conoscere meglio il passato, i valori di un tempo e metterli in pratica senza perdere nulla, oggi, proprio come il pane, che mai andrebbe sprecato o peggio buttato, ma che anzi, se ben conservato, quello del giorno prima è ersi più buono.
Piccole e semplici regole di vita che vanno al di là del proprio credo religioso, o del proprio modo di essere cristiani, perché non perdere i buoni valori, non perdere se stessi è cosa buona per tutti.
Ecco qualche indirizzo, oltre al sopra citato di Bose a Biella:
- Monastero di Camaldoli in provincia di Arezzo
- Abbazia di Sant’Antonio in provincia di Siena
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